

Esito dell’incremento turistico, prodotto di processi edificatori informali e spesso abusivi, il fenomeno della dispersione insediativa costiera ha contribuito, in molte regioni italiane e mediterranee, alla compromissione di un patrimonio paesaggistico e ambientale tanto prezioso quanto fragile. Accomunati dal disordine insediativo, dal degrado dei sistemi naturali e colturali, dall’obsolescenza infrastrutturale, dalla carenza di spazi pubblici e da usi stagionali, questi sobborghi balneari rappresentano un’eredità complessa: un patrimonio di scarsa qualità, spesso già nato in forma di rovina; trame insediative incompiute dense di elementi detrattori ma in cui, nella ricchezza dei paesaggi e delle strutture geografiche costiere, persistono potenzialità latenti. Assumendo un metodo interscalare, “BlueVille” indaga metodi e tecniche per il progetto di riforma nei territori dello sprawl costiero, affiancando alla lettura critica di alcuni morfotipi del paesaggio pugliese lo studio di strategie progettuali capaci di intervenire, a diverse scale, sui temi del ripristino ecologico e paesaggistico, della ristrutturazione degli assetti insediativi e degli spazi aperti suburbani.