A vent’anni dalla morte di Simon Ungers, la mostra ripercorrere il suo lavoro focalizzato sui progetti visionari pubblicati nel volume “Autonomy and Dialogue” edito da Libria nel 2005. I progetti sono riferiti a programmi pubblici e abitativi senza committente e senza luogo che impiegano forme geometriche assolute come il cubo e la sfera. Con il loro rigore compositivo, richiamano l’eredità dell’architettura Razionalista novecentesca, le sperimentazioni del Costruttivismo russo e il simbolismo delle figure primarie delle visioni di autori come Étienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux. Undici architetti internazionali contemporanei: Amaa, Paulo David, Dogma, Tiziano De Venuto Giuseppe Tupputi, Fala atelier, Luca Galofaro, Grazzini Tomazzini Colombo, Mos architects, Caterina Padoa Schioppa, Jean-Christophe Quinton, Alexander Tochtermann, con i loro “omaggi” fanno da contrappunto ai disegni di Ungers e rendono confrontabili i modi di fare ricerca architettonica del passato recente e della contemporaneità evidenziandone affinità e differenze. Mostra itinerante, a cura di Casa editrice Libria>mostreinred.