Ogni volta si debba compiere l’atto progettuale, calandosi dentro la complessità del paesaggio, inteso nella sua dimensione urbana e rurale, si tratta di ricercare, attraverso la pratica dello sguardo e appoggiandosi alla materia scabra delle architetture del passato, le tracce di una “struttura arcaica” che ancora persiste, viva e ben impressa, lavorando dentro una certa durezza di misura, con la volontà di far aderire le regole nuove a quelle antiche, rinnovando, anche di fronte alla degradata sensibilità contemporanea, il principio di fusione e di continuità come l’unico possibile.